
Bagnaia e il Monte San Valentino
In questo video presentiamo un percorso ad anello di 14 kilometri che parte da un Agriturismo vicino Vitorchiano, passa per Bagnaia, sale al monte san valentino e costeggiando il Montecchio torna al punto di partenza.
3/1/20244 min read
A pochi kilometri ad est di Viterbo, grazie ad una escursione ad anello di 13 kilometri che sale al Monte S. Valentino e costeggia il Montecchio, è possibile rivivere il periodo medievale del borgo Castrum Bangaria, ammirare le bellezze delle fontane e delle querce secolari di villa Lante e godere di una spettacolare veduta panoramica sulla Tuscia, che spazia dalla Toscana al Mar Tirreno.
Si parte dall’agriturismo La Ferriera, al quale consigliamo di fare una telefonata per avvisare che passerete da lì e chiedere di aprire i loro cancelli attraversati dal sentiero verso Bagnaia. Attraverserete così i noccioleti e scorgerete le grotte di tufo delle quali l’uomo fa ampio e vario uso da secoli.


Al primo vero bivio, si procede a sinistra, accompagnati in lontananza da un’altra grotta probabilmente usata, in epoca medievale, per la stagionatura del formaggio.
Quando la strada incontra un cancello, si sale verso destra, per trovarsi ai piedi del borgo medievale dell'antica "Castrum Bangaria", oggi Bagnaia, della quale si vede bene la Torre Pierina.
Da qui in pochi passi si raggiunge la Loggia del Plazzo Ducale, della quale è possibile intravedere dal basso gli affreschi dietro le colonne.
Da Piazza Felice Pierini, che potrebbe rappresentare un possibile inizio alternativo di itinerario, si sale in Piazza XX Settembre, centro nevralgico di Bagnaia, il cui disegno ricorda quello di piazza del Popolo di Roma. Accanto alla suggestiva Torre dell’Orologio risalente al XIII secolo, dove è ricordata la ragazza che salvò la città dai Lanzichenecchi, si trova la porta del borgo medievale dell'antica "Castrum Bangaria" risalente al 963.
Si scende dal monte per la stessa strada dell’andata, fino a quando non si incontra la strada asfaltata. Ma invece di tornare ancora indietro, si prosegue verso destra, dove la strada regala la possibilità di un piacevole cammino defaticante.
Arrivati ad un cartello dagli evidenti segni di usura, nei pressi di una solitaria casa con tetto a spiovente, si scende imboccando la strada a sinistra, dalla quale si scorge sulla destra il Montecchio, anche noto come “Monte delle Streghe”, in quanto la tradizione narra che fosse lì che alcune donne si recavano per dedicarsi alle arti cosiddette della stregoneria.
Davanti al Palazzo Gallo si può fare il pieno d’acqua potabile e proseguire alla scoperta delle vie del borgo. Terminata la visita si prosegue verso via Barozzi, per arrivare in pochi passi all’ingresso dei meravigliosi giardini di Villa Lante, dove è è possibile ammirare la tornata del Pegaso, le querce secolari e la Conserva della neve, un precursore del frigorifero!


Terminata la visita ai giardini si scende nuovamente verso piazza XX settembre e si prosegue per Via Cardinal De Gambara. Si attraversa un passaggio a livello e si raggiunge un ampio parcheggio, dal quale parte l’itinerario geologico Cimino-Vicano delle strade dei parchi. Si prosegue per la strada costa volpara, che sale asfaltata costeggiando delle villette. Quando si scorge la tipica cartellonistica rossa e bianca, si imbocca passo Germano e la faticosa strada bianca.
Il sentiero è ben segnato e si presta in qualsiasi periodo dell’anno. Giunti al bivio per il monte crucis, si prosegue invece a destra verso la vetta del San Valentino che dopo qualche altro passo ci da il benvenuto. Dall’alto è possibile vedere la Tuscia, con Bagnaia, Vitorchiano e addirittura il Mar Tirreno.






Si mantiene la sinistra fino al bivio con strada Fornaci, dove si prosegue a destra, passando sotto alla ferrovia, trovandosi così su strada Ortana, dove sfrecciava Alberto Sordi nel film “Il Vigile”.
Poiché anche oggi è una strada in cui le macchine potrebbero sfrecciare, si percorrono solo pochi metri e facendo attenzione si imbocca la strada verso Grotta Forata che ci porterà all’Agriturismo dal quale siamo partiti.
(Per chi avesse iniziato il percorso da Palazzo Ridolfi di Bagnaia, invece, si potrebbe proseguire per la strada bianca che costeggia la strada asfaltata, che in breve riporta al punto di partenza).
Al bivio si gira a destra, superando le ultime case, fino a quando la strada asfaltata lascia il posto alla strada bianca che attraversa un terreno coltivato con alberi da frutto. Incrociati i filari d’uva, si gira a destra, costeggiandoli fino a quando il sentiero si addentra nel bosco.
In pochi passi ci si ritrova nel noccioleto incontrato all’inizio della giornata. E così non resta che proseguire dritto sulla strada bianca fino al cancello chiuso che incrocia Strada Acquabianca. Qui si risale passando fra gli ulivi dell’agriturismo, al quale è meglio fare un un colpo di telefono, avvisando che siamo tornati sani, salvi e pronti per la loro mega pizza servita su due piatti.

