La perla dei castelli Romani: Nemi

In questo video presentiamo un percorso ad anello di 7,5 kilometri che esplora l'area intorno a Nemi, in provincia di Roma.

6/19/20244 min read

Nemi è celebre per le sue fragoline di bosco, che vengono servite in vari modi, spesso con panna o in dolci tradizionali, e che sono celebrate ogni anno con la Sagra delle Fragole, quando il borgo si riempie di bancarelle cariche di prodotti tipici, decorazioni floreali e quando arrivano in paese anche gli sbandieratori, che aggiungono un tocco di spettacolarità ai festeggiamenti.

Partiamo dalla fontana della dea Diana, che nell’antica Roma aveva a Nemi un enorme Santuario.

Facciamo un giro per il centro storico che si affaccia sul lago omonimo seguendo le loro giubbe variopinte, che ci portano davanti a una delle chiese principali del borgo, proprio accanto al municipio, dove ci godiamo le coreografie e i lanci di bandiere che simboleggiano le antiche tradizioni cittadine legate a competizioni cavalleresche e a celebrazioni religiose e civiche.

Ammiriamo gli scorci fino ad arrivare ad una splendida terrazza con una fontana, che non a caso si chiama fontana del Belvedere.

Torniamo poi all’inizio di Corso Vittorio Emanuele per scendere verso l’eremo di San Michele Arcangelo, attraverso il sentiero 515 A.

Abbiamo deciso di percorrere il sentiero San Michele al contrario rispetto a come viene fatto di solito, affrontando subito la parte più impegnativa. Seguiamo l’indicazione di andare a sinistra, e scendiamo con cautela insieme ai nostri cuccioli d’uomo, aiutandoci fra di noi e con i corrimano in legno. Il cammino può essere considerato di media difficoltà, per via di alcuni tratti piuttosto ripidi. Gli alberi che circondano il sentiero, come i castagni e i lecci, creano un ambiente ombreggiato e fresco, rendendo la passeggiata piacevole anche nei mesi più caldi.

L’Eremo di San Michele, scavato nella roccia, divenne un punto di riferimento per i pellegrini e i devoti che volevano ritirarsi in preghiera. La grotta, non visitabile, ha un aspetto semplice e austero. Ci sarebbe anche la possibilità di continuare la discesa e raggiungere il lago, ma noi torniamo indietro per continuare la nostra passeggiata, diretti verso la via Francigena.

Proseguiamo lungo la scalinata alle spalle dei giardini, rendiamo omaggio ad un’altra raffigurazione di Diana dopo la quale troviamo la cartellonistica del sentiero San Michele.

Siamo arrivati all’ingresso del centro storico davanti alla famosa terrazza degli innamorati, ed è giunto per il noi il momento di scendere lungo la strada asfaltata, procedendo a mezza costa.

Non andiamo al museo delle navi romane, che custodisce i modelli delle imbarcazioni imperiali di Caligola, ma proseguiamo ancora a destra lungo la strada carrabile.

Le indicazioni utili sono quelle per la via Francigena e per Castel Gandolfo, che infatti ci fanno proseguire fino a quando arriviamo su via Roma, la strada bianca che si presta sia ai camminatori che ai ciclisti, che sfruttano questo percorso per bruciare un po’ di calorie.

Noi procediamo con passo tranquillo, cercando di indovinare il nome delle molte specie di piante che arricchiscono la biodiversità di questo tratto di questo sentiero ben segnato che procede all’ombra degli alberi e ci permette di creare legami con la natura e con i nostri cari.

Quando arriviamo al bivio con il sentiero 511 verso Castel Gandolfo, è il momento di salire verso destra, sempre avvolti dai Faggi, dai Castagni e dalla vegetazione tipica dei boschi mediterranei.

Al successivo bivio andiamo nuovamente a destra, diretti verso i pini in fondo alla radura, dietro i quali potremmo già scorgere il panorama del lago, carico di una tale suggestione da essere stato spesso fonte di ispirazione per artisti e poeti.

Non a caso il nome Nemi si dice che il nome potrebbe derivare dal latino "nemus", ovvero "bosco sacro", sottolineando la connessione profonda tra il culto antico nella zona e la bellezza della natura che ancora trionfa intorno a noi.

Alla nostra sinistra c’è una scalinata che prendiamo per godere di una vista nuova sul lago e, più in là, addirittura il mar Tirreno.

Dopo un breve tratto di passeggiata arriviamo ad un vecchio lavatoio, che continua a offrire acqua fresca. Scendiamo ora la scalinata diretti verso il caratteristico campanile di una delle più antiche e significative confraternite religiose di Nemi. E ci addentriamo di nuovo nelle stradine del centro storico adornate di fiori colorati e profumati.

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