L'eremo e la Dolina di Roccantica

In questo video ti portiamo alla scoperta di un affascinante percorso ad anello che parte dal suggestivo borgo di Roccantica (RI), nel cuore della Sabina. Un'escursione immersa nella natura tra storia, spiritualità e geologia unica.

9/10/20243 min read

Dopo un energico caffè al bar del paese, dal quale si vede già la dolina carsica, siamo pronti ad andare al punto di partenza, in via del Campanile. Dobbiamo proprio passarci accanto e seguire le indicazioni per l’eremo di San Leonardo, ben segnalato insieme alle altre tracce del progetto Slow Sabina, seguendo il sentiero 354.

La strada in questo primo tratto è asfaltata e delimitata da un muretto che si affaccia sulla vallata. Nei pressi di una casa gialla, sulla destra è segnalata la strada bianca verso l’eremo di S. Leonado e verso il Revotano.

Ci addentriamo in questo primo tratto, compreso fra i muri a secco e la vegetazione. Anche se molto stretto, il sentiero è ben segnalato e non particolarmente in pendenza. Dopo poco la via diviene più larga, in pochi passi ci troviamo immersi nella vegetazione.

Incontriamo il primo bivio. Andiamo a sinistra, ma sarà proprio dal sentiero a destra che torneremo. Inizia qui un tratto in salita su terreno sassoso, scarpe da trekking e bastoni saranno validi aiuti.

Da uno scorcio vediamo il paese e le colline che adornano il paesaggio caratteristico della Sabina. Mancano pochi passi al bivio per l’eremo, infatti un cartello ci indica la strada da seguire. Arrivati alla segnaletica che indica il mulino medievale a destra, abbiamo l’eremo di San Leonardo a sinistra, è lì che andiamo infatti.

Costruito in una grotta naturale, l’eremo risale a epoche lontane, quando la vita eremitica era una scelta comune per chi cercava un contatto intimo con la natura e la spiritualità.

Ci fermiamo qualche minuto per esplorare questo luogo affascinante, con i suoi resti antichi e l’atmosfera di pace e isolamento che sembra avvolgerlo. I segni del passato, come gli affreschi sbiaditi e le tracce di antichi altari, ci raccontano storie di fede e di devozione, di introspezione e silenzio.

Anche noi facciamo una piccola pausa in questo luogo immerso nella natura, e godiamo della serenità nascosta in questa grotta fra le colline della Sabina.

Ci rimettiamo in cammino verso la nostra prossima tappa, che sono le rovine del mulino medievale. Dunque scendiamo per raggiungere il letto del torrente. Ci troviamo davanti ad un crocevia. A sinistra abbiamo i resti del mulino medievale, ma per proseguire il nostro percorso dobbiamo scendere, prima del mulino, per andare sull’altra sponda e poi salire il promontorio che ospita la depressione della dolina carsica.

Qui dobbiamo salire, la pendenza aumenta ma anche l’entusiasmo di essere arrivati alla dolina del Revotano. Un segnale indica la presenza di un punto panoramico, verso il quale ci dirigiamo. Si apre davanti a noi uno spettacolo della natura.

Le doline sono delle depressioni naturali che si creano per l'erosione della roccia calcarea, e quella di Roccantica è particolarmente suggestiva per le sue dimensioni e la forma perfettamente circolare. Forse citata anche da Virgilio quando raccontava la discesa agli inferi di Giunone.

Non non scenderemo sul fondo, dove un mondo di muschio ci aspetterebbe, ma ammiriamo questa opera della natura incastonata fra le colline prima di riprendere il nostro cammino, questa volta in discesa. E continuiamo a scendere dritti anche dopo essere tornati al segnale con l’animale disegnato.

Mentre rientriamo nel paese, ci godiamo gli ultimi scorci di questa escursione, tra gli alberi maestosi che si presentano davanti a noi, lo splendido muschio e le rocce, che rendono questo sentiero magico.

Il percorso sbuca al crocevia che avevamo incontrato all’andata, da qui dunque andando a sinistra sappiamo di essere vicini al punto di partenza. Infatti incontriamo i muri in pietra prima e, qualche passo dopo, la strada asfaltata. Ovviamente dobbiamo andare a sinistra, per scendere verso il paese di Roccantica, la miglior passeggiata defaticante che potevamo sperare; svetta davanti a noi il Campanile di San Valentino.

Possiamo scegliere di addentrarci nel borgo per visitarlo e arrivare fino alla torre di Niccolò II, oppure di concludere così il nostro percorso ad anello che ci ha portato all’eremo di San Leonardo e sul margine della dolina del Revòtano.

Ora scopri la nostra VIDEO-GUIDA!